La ragazza di neve – Javier Castillo
Casa editrice: Salani
Genere: Thriller
Anno di prima pubblicazione: 2020
Numero di pagine: 343
La vera protagonista di questa storia è Miren Triggs, giovane giornalista in erba, che vive, studia e lavora nella grande città di New York. Lei è il personaggio chiave che per una dozzina di anni persegue la ricerca accanita di una bambina scomparsa: Kiera Templeton. Questa bambina è chiaramente l’interesse di tutto il romanzo, il perno attorno a cui ruotano e si intrecciano le storie dei familiari, di chi la ricerca per mestiere e, più in generale, della società.
La piccola Kiera scompare durante una parata cittadina, una grande festa. I genitori, disperati, ne vengono profondamente feriti ma, con il trascorrere degli anni, sanno che la bambina è viva. Ricevono infatti dei video che la ritraggono intenta a giocare. Ma mai si riesce a risalire all’identità del rapitore…
Entra in campo fin da subito Miren, vicina alla conclusione del suo percorso di studi. Si interessa e prende a cuore questo caso, rivelando capitolo dopo capitolo anche vari aspetti della sua vita privata che condizionano fortemente le sue scelte.
Ho apprezzato molto in questo libro il valore conferito al lavoro della giornalista, che si fa mission, scelta di vita. Non mero impiego. Molto interessante anche il risvolto sociale del rapimento di una bambina, in equilibrio tra la diffusione degli indizi per facilitarne il ritrovamento e il rischio di generare sensazionalismo, rabbia cieca, esasperazione.
Ho fatto fatica, invece, a seguire bene il filo cronologico della storia (i capitoli si alternano tra anni diversi, spostandosi avanti e indietro nel tempo ripetutamente) anche se sicuramente hanno conferito maggior dinamismo al racconto. La trama è stata interessante ma non di per sé machiavellica o poco intuibile… Positiva però per aver posto attenzione a temi sociali attuali: lo stato di vita fragile di molte coppie e il bisogno di supporto sociale, di una comunità più attenta.