La ladra di parole – Abi Daré

Editore: Editrice Nord

Genere: Romanzo

Anno di prima pubblicazione: 2020

Numero di pagine: 364


Una settimana, e il libro è letto. È la storia di Adunni, ragazza 14enne nigeriana dalle possibilità ristrette ma dall’orizzonte molto, molto ampio. È bastato una mamma desiderosa di offrirle il tesoro più prezioso, l’educazione, per mettere in Adunni il seme della saggezza. La mamma muore quando Adunni ha 14 anni e senza poter combattere per offrirle la possibilità di continuare la frequenza a scuola. Adunni si ritrova così a occuparsi dei lavori domestici e a dover sposare, come terza moglie, un uomo del villaggio. Tutto per poter garantire la sussistenza al padre e ai suoi fratelli. Nonostante questo terribile e veritiero inizio, però, Adunni riesce a far valere la sua voce (come dice il titolo originale, “The girl with the louding voice”).

Tanta caparbietà e impegno le sono necessari, qualità non banali… Soprattutto abbinate alla pazienza del saper aspettare i momenti giusti. Adunni dà prova anche di audacia e di una tale resilienza che, forse, si raggiunge solamente quando la vita ci mette alla prova in modo profondo e si risponde grattando il fondo delle proprie risorse. Trasformando i residui in farfalle.

La storia è davvero coinvolgente anche grazie alla scelta stilistica che, inizialmente, è difficile da “masticare” (l’italiano riportato riflette il broken English tipico di varie zone africane) ma poi contribuisce a dare ancora più spessore alla protagonista, a renderla sempre più reale.

“Chale, ti assicuro che ce la puoi fare”, dice Kofi con un sorriso storto. (…) magari un giorno farai parlare di te. Come una che ha fatto la storia dell’uomo.”
(…) Mi raddrizzo, che posso guardarlo negli occhi. “Non la storia dell’uomo. La mia storia è la storia della donna. La storia di Adunni.”

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