Il cercatore di tenebre – Femi Kayode

Editore: Longanesi

Genere: Thriller

Anno di prima pubblicazione: 2021

Numero di pagine: 391


Il protagonista di questo romanzo si chiama Philip Taiwo, di origine nigeriana ma residente per molti anni negli States. Il libro inizia con l’assegnazione a Philip, psicolgo, di un incarico particolare: indagare l’uccisione di tre ragazzi, avvenuta in Nigeria, da parte della folla agguerrita (fatto ispirato allo sconcertante episodio di necklacing realmente avvenuto nel 2012). Indagine che parte da un dato di fatto trasparente, cioè l’esistenza di un video (diffuso sul web e nei media) che ritrae l’uccisione. Insomma, un video del giallo. Il motivo quindi dell’incarico di Taiwo non è quello di scoprire “chi” ha ucciso i ragazzi, ma i motivi scatenanti e le dinamiche che hanno spinto la folla alla rabbia cieca.

La dinamica dei fatti, l’intreccio tra le storie e lo spessore dei personaggi li ho trovati tutti ben costruiti, reali. Il titolo originale, però (Lightseekers) rende maggiormente l’idea della mission di Philip: mettere in risalto quello che accade nel “buio” del comportamento collettivo e delle credenze popolari. La trama è interessante, anche se un po’ sbilanciata a favore di una seconda e ultima parte molto dinamica rispetto alla precedente. Mi rendo conto, infine, che terminando il libro non si riesce ad avere risposte a tutte le domande nate nel corso del libro… Quasi proprio a sottolineare come il comportamento umano non sia affatto di facile lettura, e che capirne i meccanismi sia un lavoro molto lungo e non sempre vincente in ogni sfaccettatura.

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