L’edera – Grazia Deledda

  • Editore: Oscar Mondadori
  • Genere: Romanzo
  • Anno di pubblicazione: 1950 prima ed.
  • Pagine: 223

I libri di Grazia Deledda sono ambientati nella bellissima Sardegna, ma non nell’immagine che ci viene spesso proposta dal turismo di massa. La Sardegna che racconta questa autrice è intrisa di storia, decadenza e di legami familiari. E l’immagine che ci appare si riflette simile nella natura dei luoghi descritti: rocciosi, impervi, con tramonti affascinanti ma accompagnati da aridità e secchezza.

La protagonista di questo libro è Annesa, orfana accolta sin da piccola in una famiglia di origine aristocratica, i Decherchi. Vivono in campagna, dove la gente inizia a fare la fame e anche i Decherchi scarseggiano di ricchezze. Sono sempre più poveri e coperti di debiti, costretti loro malgrado a prendersi cura di uno zio molto malato ma ricco, che paga loro una quota, e che insulta per gran parte della storia i protagonisti.

Annesa si presenta come donna di umili origini ma testarda e intelligente, fiduciosa nell’amore e in un futuro migliore. Il suo animo, però, nel susseguirsi delle pagine diventa sempre più smorzato e dimesso. Per quanto Annesa si prodighi per migliorare il domani della famiglia che l’ha accolta, finirà per non ottenere granché. La storia, infatti, è parecchio fatalista: nonostante si cerchi di agire attivamente sulla propria situazione di vita, poco cambierà il destino delle persone.

Questo libro è uno squarcio vivido sulla popolazione sarda della periferia agricola e sulla fase storica di difficoltà economica. Racconta in modo autentico i valori familiari dell’epoca, la devozione e gli istinti umani.

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