La libraia del Cairo – Nadia Wassef

Casa editrice: Garzanti

Genere: autobiografia

Anno di prima pubblicazione: 2022

Numero di pagine: 235


Era l’8 marzo 2002: casualmente “giornata della donna”, ma proprio con solide e convinte presenze femminili apriva in Egitto, al Cairo, una libreria come prima non si era vista. Fondata da tre donne, gestita da loro, cucita abilmente in modo che rispondesse ai bisogni in divenire della società. Una libreria con la presenza di arabo e inglese, riassunte nella sezione di Egypt essentials: Diwan https://diwanegypt.com/.

La storia è pura autobiografia, narrata da una di queste tre donne, che racconta in modo all’incirca cronologico e un po’ tematico la crescita e lo sviluppo di questo nuovo nome, considerandola quasi come una “figlia”. Ne narra anche i fallimenti e gli sbagli, come le scelte coraggiose e gli ampliamenti. Ben descritta è la scelta di “stacco” che la libreria prende da alcune abitudini sociali della città, gestendo la quotidianità (dipendenti, clienti, importazioni,…) in un modo nuovo per l’Egitto. E, soprattutto, in mano a sole donne.

L’autrice, Nadia Wassef, non nasconde il suo carattere duro e spigoloso scrivendo in modo sincero. Molto apprezzabile, nel corso del libro, sono i suoi riferimenti a vari titoli letterari importanti, come “Le mille e una notte”, che credo sia arrivato il momento di riprendere in mano…

La storia non è facile da seguire o leggere velocemente, appare quasi come una sorta di diario. Il testo è però ricco di cultura nordafricana, con tutto ciò che ne deriva: il caldo, la compresenza di più credi, il cibo, gli ardui spostamenti tra i punti vendita, l’aiuto reciproco tra chi cerca lavoro, le difficoltà legate alla dogana e alla censura, il maschilismo diffuso. Tanti aspetti su cui riflettere.

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