Storia di chi fugge e di chi resta – Elena Ferrante

  • Editore: e/o
  • Genere: romanzo
  • Anno di prima pubblicazione: 2013
  • Pagine: 382

Terzo volume, terzo appuntamento. Riprende la storia dell’amicizia – contrapposizione tra Lila e Lenù. In questo terzo libro gran parte del testo è dedicato al contesto storico culturale italiano dell’epoca, attraverso gli stessi personaggi secondari che rivestono ruoli chiave in rivolte, sia nelle vesti di chi cerca il cambiamento sia in quelle dei conservatori. Lila, come sempre, assume una grande influenza sulla coetanea Elena, occupando soprattutto la prima metà abbondante del libro attraverso la narrazione della prosecuzione della sua vita. Temi centrali sono la lotta di classe, il proletariato, la coppia di fatto, il divorzio, la ricerca dell’ascesa sociale, il tradimento. E, ovviamente, la camorra.

In questo libro ho trovato, però, una svolta. Lenù, tesa tra la malinconia, l’abbandono e l’amarezza, ad un certo punto dà una scossa alla sua vita. Un movimento narrativo quasi indispensabile per poter riaccendere la fiducia e l’affetto verso il suo personaggio. È però ancora alla ricerca della sua identità: Lenù ha fama di scrittrice, grazie al romanzo pubblicato negli anni precedenti, ma non riesce a fare breccia facilmente in termini “intellettuali”. È evidente la sua sensazione di appiattimento, la paura di di chiudersi in se stessa e non ritrovare più il guizzo per l’attualità, i grandi ragionamenti e i confronti sociali.

Il contesto storico ben delineato si sviluppa questa volta fino a Torino e Firenze, descrivendo movimenti politici nazionali e non solo locali, napoletani. La prospettiva con la quale sono proposti è un punto di vista molto interessante, autentico e reale.

Come i libri precedenti, anche questo si legge in pochi giorni. La scrittura è scorrevolissima, i termini mai banali e anch’essi contribuiscono a delineare la cultura del tempo.

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