Nick Hornby – Non buttiamoci giù
- Editore: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2005
- Pagine: 293
- Prezzo di copertina: 12,00€
- Genere: Romanzo
Questo romanzo racconta di quattro personaggi: Jess, JJ, Maureen e Martin. Questi quattro si incontrano una notte, la notte di Capodanno, in cima a un palazzo di Londra: vogliono suicidarsi. Ognuno ha le sue “buone ragioni”, dal fallimento personale, al figlio disabile. Il racconto si compone di più paragrafi in cui i narratori si alternano tra i quattro personaggi, che a turno assumono il loro punto di vista per raccontare le vicende che accadono.
La trama a mio parere non è molto avvincente, gli eventi si susseguono in modo disordinato e poco coinvolgente. La traduzione italiana soprattutto lascia molto a desiderare: si nota il cambio di registro di linguaggio tra i vari interventi dei personaggi, fino ad assumere errori all’interno del testo. In particolare quando è Jess ad assumere il suo punto di vista nella storia, i congiuntivi spariscono: è vero che nell’italiano ormai i congiuntivi sono i tempi verbali meno conosciuti e usati, però la lettura a causa di questi errori (credo voluti..) del traduttore, risulta molto pesante e fastidiosa.
Il racconto inizia con il tentato suicidio del gruppo dei protagonisti, per poi continuare nel loro intento di darsi forza a vicenda, aiutandosi a trovare un senso alla propria vita. Un senso, in fondo, non viene granché trovato, solo qualche spiraglio di novità e speranza arriva alla conclusione. Il finale è aperto e poco chiaro. In sintesi, questo libro non mi è piaciuto.
E ci sono altri modi per morire, senza suicidarsi. Si può lasciar morire delle parti di noi. La mamma di Jess aveva lasciato morire la sua faccia, e io l’ho guardata mentre resuscitava.