Sandro Veronesi – XY

Editore: Fandango Libri
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 394
Prezzo di copertina: 19,50 €
Genere: Thriller

XY è un libro particolare, a metà tra il giallo, il thriller, il romanzo d’introspezione. Racconta di un paesino della Valle di Non, in Trentino, il paese di San Giuda: un giorno freddo e nevoso d’inverno avviene una strage. La neve si tinge di rosso, i paesani ne restano molto scossi. I protagonisti del racconto sono due, il parroco del paese (don Ermete) e una giovane psichiatra (Giovanna). I due uniscono le loro forze per cercare di riportare la pace e l’equilibrio all’interno di questo paese, dopo la grande strage.

Mentre i due assistono i paesani, le ricerche sulle morti continuano, ma invano. Sarà molto difficile trovare un finale a questa storia, la conclusione infatti è ciò che di questo racconto lascia più perplessi.
Il paese di San Giuda nasconde molti segreti che durante il romanzo emergono nelle storie dei vari personaggi: tradimenti, malattie mentali, ecc. Riportare l’ordine dove ordine non c’è mai stato è perciò una missione molto difficile. Don Ermete, con la sua fede, attraversa dubbi e paure ma cerca di illuminare i suoi compaesani; Giovanna invece, con la sua scienza e la sua ricerca di verità, cerca di far venire alla luce i mali che gravano sulle persone, per cercare di risolverli. Tutto il libro, o quasi, si svolge in questo paese, in questo borgo, in cui non c’è linea telefonica, non c’è campo o rete Internet, non c’è comunicazione con l’esterno: un thriller quindi, dal finale che si presta a chi è capace di accettare anche l’inspiegabile.

 

– Credo, non credo: e siamo sempre lì…
– Già.
– Non se ne esce…
-…
-…
– Credere è un modo di accettare il mistero, Giovanna, e di andare oltre. Restare scettici invece impedisce di superarlo, e di vedere cosa c’è di là.
– Ma neanche quello che c’è di là si vede. Anche a quello si deve credere…
– È vero. Si deve credere sempre.
-…
-…
-“Si deve capire tutto. Altrimenti si deve credere tutto.

…o si è il contadino che sarò da ora in poi e che gentilmente e continuando a zappare gli risponde [al viandante] sì signore è vero signore io non so niente signore ma quello che si è perso è lei.

Il fatto è che il tempo scorre in un verso solo, ma si riesce a comprenderne il senso solo ripercorrendolo nell’altro: perciò, ora, nel ricordo, rivedo noi tre che stiamo andando dritti in bocca al demonio, ma in realtà non era così, noi non sapevamo dove stavamo andando, non avevamo la minima idea di cosa ci aspettava.

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