Banana Yoshimoto – Amrita

  • Editore: Feltrinelli
  • Anno di pubblicazione: 1994 (prima edizione)
  • Pagine: 303
  • Prezzo di copertina: 8,00€
  • Genere: Romanzo

Amrita narra la storia di una ragazza, Sakumi, che vive in una famiglia particolare, composta dal fratellino, da una cugina, dalla madre e da un’amica della madre. Sakumi ha più di vent’anni e passa il tempo tra il lavoro al bar, la piscina, gli amici. Il racconto, narrato in prima persona, l’ho trovato abbastanza lento. In questa lentezza però, la protagonista sviluppa una profondità interiore davvero consapevole. Sakumi infatti ha già vissuto due lutti familiari all’inizio del libro, e durante la storia incontra altri ostacoli: la stranezza del fratellino, l’amore, ecc. Tutto ciò che si presenta sulla strada di Sakumi viene affrontato con emozioni, o meglio, sentimenti. Lei descrive nei dettagli i suoi stati d’animo, su cui “lavora” con il pensiero, su cui ragiona, su cui riflette. E’ da qui che nasce la sua profondità. L’autrice del racconto riesce a portare all’estremo questo “ascolto di sé” in una dimensione perfino magica: sensibilità senza confini. Una sensibilità così forte da percepire l’altro, attraverso i sogni e nella realtà. E’ un libro molto consigliato a chi ama viaggiare: non solo nello spazio esterno a sé ma anche in quello interiore.

Tu sei troppo razionale. Pensi troppo. In questo modo ti agiti, ti lasci sfuggire le occasioni giuste per intervenire, e sprechi le tue energie. E’ sufficiente che tu stia lì, ferma al tuo posto, e mandi intorno una luce bella e forte. L’amore non è fatto di dolci parole e di ideali, è una cosa molto più primitiva.

La cucina di notte, a starci da soli, è un territorio pericoloso: il pensiero può raggiungere un punto di non ritorno. Non bisogna restarci troppo a lungo. Non vi si può confinare una madre, una moglie, una figlia. I propositi omicidi, il bortsch più squisito, l’alcolismo delle casalinghe nascono tutti lì. In questo grande luogo che governa la casa intera.

In qualunque famiglia ci sono problemi che visti dal di fuori sembrerebbero insuperabili. Eppure ogni giorno si mangia lo stesso, si fanno le pulizie, il tempo scorre senza troppi drammi, ci si abitua alle situazioni più assurde. In una famiglia c’è una promessa implicita, incomprensibile per gli altri, di restare uniti, per quanto le cose possano farsi complicate.

Amrita. Significa l’acqua che bevono gli dei. E’ come dire nettare divino. Vivere è come bere, come bere acqua a grandi sorsi.

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