I bambini di Svevia – Romina Casagrande

  • Editore: Garzanti
  • Genere: Romanzo
  • Anno di prima pubblicazione: 2020
  • Pagine: 392

Quando la storia vera si intreccia alla narrativa, gli eventi toccano le corde emotive di chi legge in modo – a mio parere – molto incisivo. Così è anche per questo libro che inizia, appunto, da una prassi passata parecchio diffusa e alla quale ci si riferisce con il nome di “I bambini di Svevia“.

L’autrice vive negli stessi luoghi da dove prendeva avvio questa prassi, l’Alto Adige: bambini e bambine venivano portati, attraverso le montagne, nell’Alta Svevia. Erano venduti, scelti alla fiera di san Giuseppe come forza lavoro, impiegati nei campi, con gli animali o nei lavori domestici. I fortunati riuscivano a rientrare a casa nell’autunno o ad essere comprati da proprietari “gentili”. Altri, invece, subivano sfruttamento, incuria o violenza.

Il libro è narrato da una bambina immaginaria, diventata anziana, di nome Edna. Signora che ha subìto nell’infanzia vari anni di lavoro forzato, e non solo, nell’Alta Svevia. Il racconto alterna capitoli in cui Edna si mette in viaggio, alla ricerca di se stessa, ad altri in cui narra flashback del suo passato. Fondamentale compagno di viaggio è un pappagallo: Emil, anch’esso legato profondamente al passato di Edna.

I capitoli sull’infanzia di Edna sono particolarmente appassionanti e coinvolgenti. Quelli invece del tempo presente della storia lo sono meno. Nel complesso, però, la storia è molto interessante e vale sicuramente la lettura!

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