Daniel Pennac – Diario di scuola
- Editore: Feltrinelli
- Genere: Saggio
- Anno di pubblicazione: 2007 in lingua originale
- Pagine: 243
Daneil Pennac, ex professore ormai in pensione dedito alla scrittura, racconta in questo libro dei suoi anni scolastici “migliori”: quelli del somaro. Sì, perché Daniel Pennac non era quello che si definisce comunemente un “bravo alunno”, veloce ad imparare e autonomo, ma ha avuto le sue difficoltà. Fortunatamente, come tutti amiamo ricordare, della schiera di insegnanti avuti in gioventù ce n’è sempre qualcuno che rimane alla memoria, a cui si deve molto, e così è anche per l’autore di questo testo. Pennac racconta di questi professori che lo hanno salvato e, nel libro, alterna aneddoti personali della sua vita scolastica a riflessioni educative. Potrebbe essere considerato forse un romanzo autobiografico più che un saggio, ma a me piace pensare che lo scopo ultimo non sia solamente riportare fatti avvenuti nel passato, ma soprattutto rifletterci, dare spunti. L’aspetto interessante della scrittura è proprio questa scia di riflessione che Pennac non presenta come rivelatrice, giusta, super omnes, anzi. A sprazzi lui commenta, lancia un sassolino, poi ironizza e infine condivide i suoi pensieri. Senza presunzioni.
È un libro che non si legge velocemente e che, data la struttura molto variegata degli argomenti, può causare disorientamento. Non si sa di cosa Pennac parlerà nei capitoli seguenti, non si riesce a predire. Ci sono paragrafi più interessanti, altri meno, ma in relazione alla sensibilità e interesse del lettore.