Il racconto dell’ancella – Margaret Atwood

Casa editrice: Ponte alle grazie


Genere: Romanzo, fantascienza


Anno di prima pubblicazione: 2004


Numero di pagine: 398


Il romanzo, ambientato negli Stati Uniti durante un regime totalitario immaginario (“Repubblica di Galaad”), narra la storia di una donna che vive il cambiamento politico sulla sua stessa pelle: da politica libera, a restrizioni sempre più dure fino alla dittatura totale. Il sistema sociale viene riorganizzato dividendo la popolazione in categorie fisse e funzionali ad obiettivi supremi: le Mogli, le Ancelle, le Marte, le Zie, ecc. In particolare sono le donne ad essere vittime (e a volte carnefici) di questa snaturazione dell’essere umano… A causa, infatti, di una denatalità dilagante, le Ancelle vengono “educate” per offrire il loro corpo alla procreazione. Gli uomini, invece, hanno tendenzialmente maggiori libertà in questo sistema del terrore, ma come in un Grande Fratello il governo controlla ogni minimo segno di dissenso giustiziando senza indugio ogni sospetto.

Dilfred, Ancella protagonista, racconta delle giornate che vive alternando pensieri sul suo passato (di donna, lavoratrice, compagna, mamma) ad altri relativi al suo periodo di “rieducazione” nel centro per Ancelle. I giorni trascorrono molto lenti e pian piano se ne conoscono le routine: la Cerimonia, gli incontri cadenzati con altre Ancelle, l’assistenza ai parti dei bambini/e… Tra le pieghe di questi fatti, Dilfred scopre a volte frammenti di verità che sottostanno il regime, viene a conoscenza di alcune dissidenti, cerca a sua volta di trovare una via di fuga. Ma, stremata internamente dalla situazione, alterna momenti di forza ad altri di terrore, finendo per affidarsi al destino.

Il libro è scritto molto bene, lo stile narrativo trasmette proprio questo stato di ansia generalizzato con frasi brevi, concise, mirate a notare aspetti sottili e tese a (soprav)vivere senza soccombere in questa dura realtà. Il sequel del libro è “Testamenti”.

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