Il sussurro del fuoco – Anya Bergman

Casa editrice: Casa Editrice Nord


Genere: Romanzo storico


Anno di prima pubblicazione: 2023


Numero di pagine: 453


La storia è ambientata a metà 1600 circa, tra le fredde terre della Norvegia, Svezia e Danimarca. La maggior parte degli avvenimenti si svolge tra natura ghiacciata e fangosa, fortezze gelide e villaggi poveri del nord. La gente del luogo è descritta benissimo attraverso le usanze alimentari, culturali e costruttive dell’epoca. È il periodo della cristianizzazione, durante il quale tutto ciò che si avvicinava a riti e credenze differenti e più antiche (spiriti, saggezza della natura, politeismo) o semplicemente che risultava “scomodo” (tradimenti, ecc.) veniva considerato “eretico”, stregoneria.

Inizialmente le storie narrate sono due, parallele. Da una parte la protagonista è una ragazza giovane, Ingeborg, “colonna” ancora ignara della sua famiglia di pescatori. Dall’altra si fa strada Anna, donna più agiata e di formazione medica, costretta però a vivere lontano da casa, dalla sua biblioteca e dal marito per ordine del re.

L’autrice descrive molto bene questi due diversi stili di vita e le rispettive storie. Ad un certo punto il destino delle due donne si intreccia, e il romanzo passa dal presentare una narrativa più lineare ad una più tumultuosa. La madre di Ingeborg viene accusata di stregoneria insieme ad altre persone e si assiste, con tristezza, a una piccola parte del brutale trattamento imposto, a quei tempi, a molte donne…
Parallelamente, però, prende piede un’ulteriore filo narrativo che nasce dalla cultura locale, devota alla natura e conoscitrice di ogni possibile modalità di sopravvivenza: esperta di animali, mare, piante, venti,… Il finale attinge da questa tinta più “esoterica”, accostando ai fatti storici una fuga immaginativa che richiede al lettore e alla lettrice la disponibilità a distaccarsi, in parte, dal reale.

Nel complesso il romanzo è davvero bello (anche se il finale a tratti è un po’ “azzardato”) soprattutto per la testimonianza fedele di cosa volesse dire, a quei tempi, resistere tra natura e sopravvivenza, tra cultura tramandata da antenati e imposizioni esterne.

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