Jorge Amado – Dona Flor e i suoi due mariti

• Editore: Garzanti
• Anno di pubblicazione: 1966 (portoghese)
• Pagine: 574
• Prezzo di copertina: 12€
• Genere: Romanzo d’amore

Dona Flor è una persona speciale. A lungo andare il suo personaggio acquisisce affetto e simpatia del lettore. Ecco, se dovessi attribuire un aggettivo a questo racconto, direi che è proprio simpatico. Il libro è indubbiamente lungo, ma l’autore ha un modo a volte ironico, bizzarro, apparentemente disordinato di narrare, e arricchisce così le pagine che si susseguono. Il racconto non è affatto lineare, anzi, va avanti nel tempo per tornare indietro, passa da un argomento ad un altro. Questo intreccio può disorientare, ma personalmente ritengo che esso sia l’inaspettato che rende la lettura più agevole.
L’autore intreccia la musica classica alle ricette culinarie, in un caldo contesto bahiano. Nel racconto sono presenti molti termini brasiliani: dai nomi di persona, a quelli di luoghi, di cibi, di feste, ecc. Il lettore non deve avere la presunzione di imparare subito tutto, di conoscere e ricordare tutti i personaggi e le loro caratteristiche. Penso che ciò che l’autore chiede al lettore sia semplicemente di lasciarsi trasportare.

Il racconto parla di dona Flor, vedova, che si risposa ma che forse così vedova non è…  Dona Flor, icona della donna onesta e seria di Bahia, in realtà si rivela sì una donna scrupolosa e attenta ma che oltrepassa le rigide tradizioni e convenzioni, superando il concetto stesso di “donna onesta”, riscrivendolo da capo e vivendo a pieno la sua vita così colorata di Brasile.