Cent’anni di solitudine – Gabriel Garcia Marquez

  • Editore: Oscar Mondadori
  • Genere: Romanzo
  • Anno di pubblicazione: 1967 prima ed. in lingua originale
  • Pagine: 377

Cento sono gli anni che intercorrono tra le pagine, alternando personaggi quasi epici e raccontando la storia di una famiglia e del suo paese, Macondo.

Tutto ha inizio con la fondazione del centro abitato, a lungo cercato dai protagonisti. Inizialmente si assiste a stili di vita rurali, un po’ nomadi, caratterizzati dal realismo magico che mai abbandona la famiglia Buendìa. E poi, nella storia, si alternano vari “Aureliano” e “Arcadio”, così tanti da far fatica a ricordare quale sia figlio e quale sia padre. Il personaggio a cui più ci si affeziona è però Ursula, “matrona” della famiglia, che grazie ad una vita particolarmente longeva assiste, commenta e guida gli eventi di vari dei suoi figli, nipoti, bisnipoti e trisnipoti. Lei, donna di superstizione ma anche di saggezza popolare, è un riferimento davvero unico.

Durante il racconto, Macondo diventa un ottimo riflesso della storia locale: si narra delle guerre civili e perfino della coltivazione a piantagione che usurpa la terra degli abitanti. Molto interessante è anche la struttura circolare del libro, che inizia con la nascita del paese, della famiglia Buendìa e delle sue abitudini, tendendo fino ad un massimo splendore che culmina nello sperpero ma anche nell’accoglienza incondizionata. La storia poi delinea il lento declino e la conclusione non è che l’inizio.

È sicuramente un libro da leggere! Consiglio però un albero genealogico a supporto della lettura, per non perdersi nei meandri delle parentele.

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