Giuseppe Ayala – Chi ha paura muore ogni giorno

  • Editore: Mondadori
  • Anno di pubblicazione: 2008
  • Pagine: 196
  • Prezzo di copertina: 9,50€
  • Genere: Saggio storico

Con questa frase si apre il libro, anzi, si presenta, poiché la citazione appare chiara sulla copertina. Giuseppe Ayala scrive questo libro presentando al lettore il lungo retroscena della lotta alla mafia tra gli anni ’70 ’90: le indagini iniziali, il “metodo Falcone”, il maxiprocesso, il “silenzio” successivo delle istituzioni. Borsellino e Falcone diventano i protagonisti delle indagini narrate, anche se forse “protagonisti” non vorrebbero essere chiamati: Ayala ce li descrive, attraverso il suo sguardo di amicizia e stima, come grandi lavoratori poco dediti alla volontà di apparire e affermarsi. Ciò che contraddistingue invece il loro lavoro e quello di tutte le persone capaci che hanno condiviso questa strada di impegno è la speranza e la perseveranza.
La mafia c’era e c’è. Ayala descrive con minuzia di particolari ciò che lui e il pool antimafia creatosi in quegli anni abbiano cercato di fare per porle un freno, per mostrare alla Sicilia (e allo Stato) che le cose possono cambiare ed essere diverse. Molte sono le vite che purtroppo sono state stroncate. Penso che il loro sacrificio non debba essere vano, che il cittadino italiano oggi debba rendersi conto che la “cittadinanza” non è solo un documento nero su bianco ma che rappresenti anche la volontà di interessarsi, di conoscere e quindi di migliorare, seppur nel proprio piccolo, con fatica e pazienza, il “nostro Bel Paese”.

“E’ bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.” Paolo Borsellino

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